“Tutti nascono con qualche talento speciale ed Eliza Sommers scoprì presto di averne due” Cile, 1832: Eliza viene abbandonata ancora neonata sulla soglia di casa dei fratelli inglesi Jeremy, John e Rose Sommers, che si sono trasferiti a Valparaíso. L’eccentrica Rose insiste perché la piccola cilena venga adottata ed entri a far parte della famiglia. Eliza vive tra due mondi: le viene impartita un’educazione rigidamente anglosassone, nella speranza di un futuro sereno coronato da un buon matrimonio, e al contempo le vengono fatte conoscere dalla cuoca di casa, Mama Freisa, la vitalità, la magia e la carnalità del suo popolo. Si innamora perdutamente di un giovane idealista che lavora per Jeremy, Joaquín Andieta, il quale però nel 1849, alla notizia che in California sono stati scoperti favolosi giacimenti d’oro, decide di salpare in cerca di fortuna. Eliza si mette sulle sue tracce e, assieme al medico cinese Tao Chi’en, si imbarca alla volta di San Francisco. Passa così da un’America all’altra, dove andrà alla ricerca dell’amato, tra dolore, sofferenza, speranza, fra avventurieri e banditi assetati di giustizia, sfidando sogni e sentimenti. La figlia della fortuna è la storia di molte passioni, amorose e politiche, per la terra, il mare, l’oro, per la libertà e la gioia d’esistere.