Figlia di tutti e di nessuno, Aurora del Valle cresce prima con i nonni materni, poi sotto la guida dell’anticonformista nonna paterna, Paulina del Valle, che le apre, quasi per caso, il mondo della fotografia. Con la passione della neofita, Aurora fissa al lampo di magnesio gruppi di famiglia, case, paesaggi, personaggi, finché non si rende conto di poter leggere attraverso questi “ritratti in seppia” non solo la realtà visibile ma anche le verità più riposte, i sentimenti più segreti. L’immersione nel passato segue quasi per istinto, automatica. Tutto viene a galla: nodi del sangue, passioni, avventure, intrecci, storie di famiglia e storie del mondo. Con magnifica sapienza, Isabel Allende ci offre una straordinaria saga famigliare che fonde personaggi già apparsi in La figlia della fortuna e La casa degli spiriti. Ritratto in seppia si rivela, insomma, come il secondo capitolo di una ideale trilogia, di un unico grande ininterrotto narrare che copre più di un secolo di storia. “Ritratto in seppia è un vero gioiello” Chiago Tribune